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di Nastia Tarasova
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L'odissea di un bambino russo - a cui una contorta legislazione vieta in patria un trapianto di cuore - è il motore di questo toccante documentario. “All’inizio non eravamo neanche al corrente dell’esistenza di questa problematica – spiega la regista Nastia Tarasova - non sapevamo che il trapianto di organi per i bambini fosse illegale in Russia. Quando ho cominciato a girare il documentario volevo quindi soprattutto mostrare la gente che lo accompagna in questo suo viaggio. Mostrare cioè come le persone a vario titolo coinvolte da una situazione del genere reagiscono a questioni di tale importanza e delicatezza”. Linar riuscirà dopo parecchi colpi di scena ad operarsi proprio nel nostro paese e potrà così riacquistare la speranza nel futuro.
Nastia Tarasova si è diplomata in regia al Russian State Institute of Cinematography. Nel 2008 ha fondato l' Albatross Film Studio. "Un cuore diviso in due (Linar)" è il suo primo lungometraggio documentario.